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  1. Igor Salomone
     
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    Benvenuti su questo forum. Si dice che i forum siano uno strumento un po' obsoleto, ma resta ancora il modo migliore per lasciare una testimonianza del proprio passaggio. Ho pubblicato questo libro dopo trentacinque anni di consulenza pedagogica, spero sia un contributo importante per tutti voi che la praticate, per quelli che vorranno praticarla e anche per tutti coloro che ne usufruiscono.

    Se avete domande, considerazioni, critiche da fare al primo volume del mio saggio autobiografico sulla consulenza pedagogica, questo è lo spazio che metto a disposizione. Raccoglierò con attenzione e interesse i vostri contributi e risponderò ai vostri quesiti.

    Il secondo volume è in lavorazione, dunque tutto ciò che riceverò contribuirà direttamente alla sua realizzazione.

    Quindi, buon lavoro! :)

    Igor Salomone
     
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  2. Chriskire
     
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    Per ora solo grazie ( appena ordinato e quindi non ancora letto), speravo uscisse un tuo ulteriore scritto sulla consulenza pedagogica! In questo momento ne avevo proprio bisogno... a risentirci dopo la lettura. Un abbraccio. Christian
     
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  3. Igor Salomone
     
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    Christian ciao! contavo su una tua lettura. Ti aspetto!
     
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  4. Nadia57
     
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    Caro Igor ho letto ieri in un fiato il tuo nuovo libro. Secondo me, “Secondo me” è un capolavoro.

    Come sai parlo da insegnante, la tua riflessione torna sulla struttura fondante dell’educazione arricchendola e con un affondo deciso e determinato sul valore della “scena educativa”, è lì che si gioca lo sguardo pedagogico e di conseguenza il suo gesto.

    Una sfida difficile quelle di giocarsi nel momento, molto difficile, perché appare come una dimensione senza chance, se sbagli al momento è l’irreparabile. Si può comprendere l’ostinazione nella richiesta e ricerca della risposta “giusta”… è così sinché non si concepisce che è possibile imparare anche dalle cose che non riescono, da quelle mancanti, dalle gaffe e da tutti i vari impicci che la pedagogia nomina da sempre come possibilità. Ma che nessuno accetta…

    Stiamo attraversando purtroppo o per fortuna un’epoca di cambiamenti. È la complessità.

    Questa benedetta complessità che tu racconti in modo egregio tanto affascinante nella lettura poi nella vita vera ci ammazza e con cura cerchiamo di scansare come cosa poco gradita.

    Ecco, secondo me, i tuoi libri ed insegnamenti sull’educazione forniscono (forse) l’unico strumento necessario e utile a chi appartiene all’avventura (bella e faticosa) dell’insegnare: provare a navigare nel mare della complessità imparando da ciò che si incontra. Una grande liberazione!

    Non è più importante incontrare le colleghe giuste, i bambini giusti, i formatori giusti, i luoghi giusti, i momenti giusti, né tanto meno possedere tutte le tecniche e i modelli che il mercato dell’educazione light offre per facilitare ciò che non è bonificabile pena la sua dissoluzione.

    Da anni ormai diserto con consapevolezza tutti i corsi che hanno trasformato i pensieri dei vari maestri in “orribili” modelli tecnici di facile applicazione. Da anni ormai rivolgo la mia curiosità ai maestri per sapere come ri-animare a modo mio la loro eredità.

    Il tutto grazie a te Igor che, più e più volte, mi ha preso tra le braccia il viso e invitato a guardare ciò che avevo sotto gli occhi.

    Leggere questo tuo saggio di secondo livello per chi abita il primo, è ancora più interessante, pare di essere in situazione “acquario” dove chi è in simulazione però non sei tu con il tuo bagaglio di insuccessi ma il formatore. Finalmente intravedi le risposte che avresti dovuto ricevere ad aspettative e domande raccolte dal formatore di turno e scritte su chilometri di cartelloni e poi lasciate cadere nel nulla.

    Quel pensiero in grado di collegare granchi e aragoste, primule e schizofrenici pare costitutivo e assente in ogni livello. Forse come sostieni nel finale ogni pedagogista dovrebbe fare lo sforzo di avere chiaro l’oggetto intenzionale su cui basa il suo insegnamento. Lo dovrebbe fare per noi.

    C’è storicamente una grande responsabilità dell’accademia nel non definire la pedagogia come disciplina legittima, singola e separata dalle altre, in parte si comprende la difficoltà dell’officina ad innamorarsi della pedagogia per tradirla con gli strumenti altrui… ma oggi penso anche alla bellezza di sapersi generati da una disciplina che basa le fondamenta sulla propria incertezza e sulla continua ricerca. La pedagogia è femmina!

    Come ti dicevo anni or sono torna “rotondo” il tuo setting pedagogico ma con quella chiarezza cristallina nel descriverlo che ora è proprio impossibile non vederlo.

    Ed ora le coccole: nella tua biografia pedagogica io ci sono dalle origini… all’Enel ti ci ho portato io. Esisto prima ancora di Rosa! Essere importanti ok, ma anche essere i primi non è da tutti… senza di me chissà dove saresti finito (ah!ah!ah!).

    Per tutto il libro la nostra lunga storia di amicizia si intreccia con quella del maestro. Io c’ero in tutti i tratti del racconto e ci sono ancora. Ma per la prima volta ho sentito più vigoroso esserti stata allieva che amica. Credo semplicemente di aver capito meglio alcune cose… oppure tu le hai sapute spiegare meglio, o tutte due le cose assieme.

    Molto emozionante il tuo riconoscimento al maestro.

    È un piacere leggerti perché scrivi in modo incantevole (secondo me), le pagine scorrono attraversando paesaggi che sanno di cultura, eventi, storie, ricordi, affetti, atmosfere… sei bravo Igor, molto. E molto divertente. “Ancora” Igor ne vogliamo ancora…

    In conclusione, secondo me, il tuo è un libro d’amore che parla delle tue grandi passioni.

    nadia

    Edited by Nadia57 - 12/1/2020, 14:58
     
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  5. Igor Salomone
     
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    Grazie Nadia, parole intensissime le tue. Emozionanti, anche. Alla fine mi sono proprio commosso. Analisi lucida come sempre la tua, ma anche piena di cuore. Immagino le risonanze suscitate in te dalla lettura.

    Inoltre mi hai dato implicitamente una risposta a una domanda che mi ronza in testa da quando ho iniziato a scriverlo questo libro: che interesse può avere ciò che ho scritto per i non consulenti pedagogici? per educatori e insegnanti per esempio? ma anche per i genitori? L'immagine del formatore che è possibile scorgere in acquario, è stata una risposta perfetta! Grazie ancora
     
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4 replies since 4/1/2020, 09:41   700 views
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